“Per ottenere visibilità su Instagram, bisogna partire dal pubblicare foto DA Instagram, e non foto SU Instagram”: basterebbero queste parole per capire il senso del marketing svolto sul principale social visual. Ma in questo caso abbiamo voluto andare oltre, un po’ più in profondità, per carpire segreti da chi quotidianamente racconta e si racconta con le immagini.
Stiamo parlando di Alessandro Pozzetti, uno dei maggiori esperti italiani in ambito social e di Instagram in particolare.
Ciao Alessandro, è un piacere per noi averti ospite nel nostro blog! Vuoi introdurci chi sei e di cosa ti occupi?
Ciao Giulia, il piacere è tutto mio, e soprattutto sono molto felice di essere intervistato da voi. Seguo la vostra agency da diverso tempo!
Per chi non mi conoscesse, mi presento: io sono Alessandro Pozzetti e mi occupo come libero professionista di social media marketing dal 2012. Dal 2015, invece, mi sono verticalizzato sull’Instagram Marketing. Sono della provincia di Modena, mi nutro esclusivamente di tortellini in brodo, ho un bimbo che compirà presto due anni, una moglie eccezionale e un cane – Oscar – che è letteralmente un tornado ☺
Come hai iniziato ad approcciarti ad Instagram e come si è evoluto il tuo percorso?
È nato tutto dalla mia pigrizia, anche se può sembrare strano.
Mi spiego meglio: ho sempre desiderato seguire un corso di fotografia ma, per mancanza di tempo e corsi in aula qui in zona, oltre che per altrettanta pigrizia appunto, non mi decidevo mai nel lanciarmi. Nello stesso tempo ero attratto da Instagram, mi incuriosiva, seppur non comprendevo ancora il suo percorso, come non capivo come facessero i big account (influencer in particolar modo) ad elaborare quelle meravigliose foto, ma soprattutto a produrre nella loro testa la creatività che mettevano in determinati scatti.
Mi resi conto ben presto che alcuni di questi non utilizzavano assolutamente macchine fotografiche di alcun tipo, ma sfruttavano il loro smartphone. Così presi in mano il mio iPhone (sì, sono un iPhone addicted, portate pazienza…) e cominciai a scattare come un pazzo.
All’inizio cercavo di riprodurre quelle che erano le foto più apprezzate su Instagram (angolazioni, luci, etc.), per capire come venivano realizzate e post-prodotte anche, poi cominciai a scattare ed editare secondo quella che era la mia idea di fotografia che volevo presentare nella mia gallery (quindi, il famoso progetto fotografico).
Da questa profonda ricerca mi accorsi che Instagram si stava evolvendo, in sottobanco, ed eravamo solo agli albori del 2015. Dai blog e quotidiani americani più conosciuti, si facevano sempre più insistenti le voci di un grosso investimento di Zuckerberg per migliorarne obiettivi e piattaforma. Così mi sono detto “Proviamoci, seguiamo questa onda e nel frattempo applichiamo tutte le mie esperienze di social media marketing, trasformandole in un preciso servizio per i clienti”.
E così eccomi qua!
A livello di brand e pagine aziendali, come è la situazione attuale su Instagram?
Oserei dire sempre più intensa.
C’è grande fervore attorno ad Instagram, dopo tutti gli aggiornamenti lato business apportati alla piattaforma. Non c’è dubbio che il brand Italiano medio sia un po’ più indietro rispetto a quelli americani o affini, ma altre aziende tricolori non hanno nulla da invidiare alle marche più famose che pernottano su Instagram da ben più tempo.
Basti pensare alla web star di casa nostra Chiara Ferragni, che può piacere o meno ma lei è di fatto un brand con un fatturato da oltre 10 milioni di Euro, che con i suoi 9,3 mln di follower (contate che solo in Italia sono 9 mln gli utenti attivi su Instagram ogni mese) e una media like che viaggia oltre le 200 mila unità, supera star internazionali della passerella del calibro di Alessandra Ambrosio (8,4 mln di fan e una media di oltre 100 mila like a contenuto).
Secondo te, quali aziende e quali settori non dovrebbero farsi mancare una strategia di Instagram Marketing?
I settori commerciali più presenti li conosciamo tutti.
Quelli in più forte ascesa sono i personal trainer e l’handmade. Senza ombra di dubbio.
Alle aziende che ancora non si sono lanciate su Instagram ma che hanno il prodotto/servizio idoneo per poterlo fare, dico: in primis, affidatevi alla consulenza di un professionista, in secundis, cominciate il prima possibile. Così da apparire come gli “apriporta” o comunque come brand da cui prendere esempio.
Ora una domanda sempre di grande interesse: quali sono i segreti per aumentare i propri follower su Instagram?
Nel mio blog ho descritto attraverso una serie di articoli le basi da cui partire, come quale foto profilo impostare, cosa scrivere nella bio, quale link cliccabile poter inserire e perché va sfruttato, come creare caption coinvolgenti (descrizioni sotto ai contenuti) e come individuare i giusti hashtag, vitali per la miglior diffusione di un’immagine o di un video.
Posso aggiungere altri due consigli, uno che può sembrare banale e l’altro che nasce dalla mia esperienza, oltre a quella di tanti altri instagrammer:
1) individuate il vostro obiettivo su Instagram, studiate gli eventuali concorrenti come lavorano e solo allora cominciate a realizzare il vostro progetto fotografico. Senza una strategia di contenuti, che va dalla tipologia di scatto alle tonalità dei colori, non andrete da nessuna parte.
Chi regna su Instagram sono le gallery con qualità, costanza di pubblicazione e capaci di interagire coi propri follower.
2) i bot, quei software capaci di aumentare i fan fino a “pacchi” da 500 al giorno.
Uno su tutti Massplanner. Sia chiaro, io non sto consigliando l’uso di bot, anzi, me ne guardo bene, ma lo sanno tutti che senza strumenti come questi non si può più crescere in modo costante, soprattutto in termini di visibilità, se non sperando in una buona stella.
Instagram ha chiuso i suoi algoritmi donando appunto sempre meno visibilità, invitando di fatto i suoi iscritti ad investire a livello pubblicitario sulla piattaforma. Ma molti di questi non vogliono pubblicizzarsi sulla piattaforma, perché sono persone divenute brand (influencer) col tempo e con grande impegno.
Ecco, questi ultimi sono fra quelli che non hanno certo bisogno di bot, perché sono nati e si sono sviluppati con Instagram negli anni, quando questo social eleggeva settimanalmente i migliori account, fra i suoi “Consigliati”, dandogli la possibilità di acquisire fino a 20mila nuovi follower organici in una sola manciata di giorni.
Ma quei tempi sono finiti ormai da un anno: chi c’era prima oggi è fortunato, chi è venuto dopo oggi è decisamente meno fortunato e dovrà investire denaro per raggiungere determinati obiettivi.
Instagram Stories: possono aiutare i brand e le aziende? Se sì, in che modo?
Partiamo dal presupposto che le Stories sono nate su un social network dove sono presenti oltre 700 milioni di account attivi ogni mese. E ricordiamoci che su questa stessa piattaforma vivono in gran numero almeno tre fasce di target generazionale: quella tra i 18 e i 24 anni, quella tra i 25 e 34 anni e non ultima quella tra i 35 e 44 anni. Utenti dunque affini alla tecnologia digitale, come video e foto, che danno la tangibilità (un feedback pressoché reale) ad un determinato prodotto, servizio o evento.
Devo aggiungere altro? ☺
E come si possono rendere le proprie Stories più visibili e più seguite?
Da alcuni mesi Instagram ha donato a tutte le Stories un algoritmo, che andrà a posizionarle nelle nostre sezioni Esplora a seconda dei nostri interessi mostrati nel tempo.
Dunque, se io ho mostrato interesse per l’argomento basket, interagendo con foto e video su quel tema, fra le storie degli utenti nella sezione Esplora mi troverò una grande quantità di contenuti proprio sul basket.
Fra questi big account di influencer, big brand come Nike & Co. e giocatori/giocatrici.
Per rendere più visibile una storia ne ho parlato anche sul mio blog. A quelle tips, oggi, per le aziende, aggiungo il fattore costanza in termini di pubblicazione quotidiana e l’investire sugli influenzatori di Instagram. Faccio riferimento a quegli account capaci di diffondere un determinato messaggio in maniera più rapida e più efficace, grazie alla loro affidabilità e “venerabilità”.
Prima di salutarti, vorremmo chiederti se hai una citazione da condividere che ti rappresenti.
Sì, una ce l’ho, sempre verde, che racconto sempre in fase di consulenza e corsi: “per ottenere visibilità su Instagram, bisogna partire dal pubblicare foto DA Instagram, e non foto SU Instagram”.